Qui il testo del podcast.
You can read the English version of the entire episode after the Italian text.
Oggi inborgo, vi porta in Sardegna a conoscere la bellissima Castelsardo.
Castelsardo è una splendida cittadina della Sardegna settentrionale, affacciata sul Golfo dell’Asinara. La sua storia affonda le radici nel Medioevo. La prima cosa che risalta all’occhio del visitatore è il Suo Castello.
Noto anche come Castello Bellavista, è un imponente fortezza medievale arroccata su un promontorio che domina l’intero centro storico della città. Fu costruita dalla nobile famiglia genovese dei Doria, nel 1270 su una precedente fortificazione. il castello ha svolto un ruolo strategico fondamentale nel controllo del territorio.
Originariamente chiamato Castel Genovese, il castello era il cuore pulsante del feudo dei Doria nella Sardegna settentrionale. Le sue possenti mura, i bastioni e le torri, ne garantivano l’impenetrabilità. Al suo interno si sviluppò gradualmente un borgo fortificato, che seguiva il modello urbanistico ligure con un proprio codice di leggi, gli Statuti di Galeotto Doria, con il motto “Pax et Bonum Rempublicam conservatore”.
Nel XV secolo, il castello fu conquistato dagli aragonesi e ribattezzato Castiio Aragonés. Rimase sede episcopale fino al mille e cinquecento ottantasei, quando fu costruita la Co-Cattedrale di Sant’Antonio Abate. Oggi, nelle sue sale rinnovate, è ospitato il Museo dell’Intreccio Mediterraneo.
E’ uno dei gioielli di Castelsardo, ospitato nelle sale rinnovate del Castello dei Doria. Qui sono esposti splendidi manufatti in fibra di palma nana, realizzati secondo l’antica tradizione sarda della cesteria. Questa arte millenaria, tramandata di generazione in generazione, ha raggiunto il suo apice proprio a Castelsardo, diventando un simbolo dell’identità locale.
Il museo propone un affascinante viaggio attraverso le diverse tecniche di intreccio, dalle più semplici alle più elaborate. Sono esposti oggetti di uso quotidiano, come cesti per la raccolta delle olive o per la conservazione dei cereali, accanto a pezzi di grande valore artistico, come le tipiche “foci” (cappelli da pescatore) o le eleganti borse da donna. Particolarmente suggestiva è la sezione dedicata alle reti da pesca, intricate trame di fili che testimoniano la stretta connessione tra la comunità di Castelsardo e il mare.
Il museo offre anche un’interessante panoramica sulle materie prime utilizzate, dalla palma nana alle canne di palude, e sui processi di lavorazione, dalla raccolta delle foglie alla tintura naturale. Grazie a video e pannelli esplicativi, il visitatore può immergersi in un mondo fatto di gesti antichi e sapienti, che hanno contribuito a plasmare l’identità culturale di Castelsardo.
Un’altro luogo assolutamente da visitare è La Co-Cattedrale di Sant’Antonio Abate.
L’ imponente edificio religioso si affaccia sul mare con la sua caratteristica cupolina in maiolica sopra il maestoso campanile. L’attuale fabbrica deriva dai rifacimenti operati tra il 1597 e il 1700. La sua posizione strategica, a pochi passi dal Castello dei Doria, ne sottolinea l’importanza storica e simbolica per la città.
L’interno della co-cattedrale è un trionfo di marmi polìcromi e stucchi dorati. Sulle pareti si alternano pregevoli altari, come quello del quindicesimo secolo attribuito al Maestro di Castelsardo. Particolarmente suggestiva è la cripta, che ospita il Museo “Maestro di Castelsardo”, una collezione di opere d’arte sacra provenienti da chiese e conventi della zona.
Invece nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, spicca il prezioso Crocifisso lìgneo nero, venerato come miracoloso. Secondo la tradizione, la statua sarebbe stata ritrovata in mare da alcuni pescatori di Castelsardo, che l’avrebbero portata in processione fino alla chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il Crocifisso è diventando uno dei simboli più amati della città.
Tra le leggende legate a Castelsardo, spicca quella della Roccia dell’Elefante, un’imponente formazione rocciosa che, erosa dagli agenti atmosferici, ha assunto la forma di un elefantino. All’interno di questa roccia sono state rinvenute anche due domus de janas risalenti all’epoca pre-nuragica.
Tra i personaggi celebri della città è da menzionare Eleonora d’Arborea.
È una delle figure più celebri legate alla storia di Castelsardo. Eroina sarda del Medioevo, Eleonora visse per un periodo nel Castello di Castelsardo, allora noto come Castel Doria, dopo aver sposato Brancaleone Doria, figlio di un famoso esponente della nobile famiglia genovese. Tra il 1385 e il 1385, Eleonora promulgò la Carta de Logu, un’opera in lingua sarda, di fondamentale importanza che comprende un codice civile e penale più un codice rurale.
Eleonora perseguiva una politica anti aragonese. Questi ultimi per indurla a firmare un trattato di pace, incarcerarono il marito, ma lei respinse la proposta. Solo nel milletrecento ottantotto venne firmata la pace.
Visitate Castelsardo. ne vale la pena.
Today, InBorgo takes you to Sardinia to discover the beautiful town of Castelsardo.
Castelsardo is a splendid town in northern Sardinia, overlooking the Gulf of Asinara. Its history dates back to the Middle Ages. The first thing that catches the visitor’s eye is its castle.
Also known as Castello Bellavista, it is an imposing medieval fortress perched on a promontory that dominates the entire historic center of the town. It was built by the noble Genoese Doria family in 1270 on a previous fortification. The castle played a fundamental strategic role in controlling the territory.
Originally called Castel Genovese, the castle was the heart of the Doria’s fiefdom in northern Sardinia. Its mighty walls, bastions, and towers ensured its impenetrability. Inside, a fortified village gradually developed, following the Ligurian urban model with its own code of laws, the Statutes of Galeotto Doria, with the motto “Pax et Bonum Rempublicam conservatore” (Peace and Good Preserve the Republic).
In the 15th century, the castle was conquered by the Aragonese and renamed Castiio Aragonés. It remained an episcopal seat until 1586 when the Co-Cathedral of Sant’Antonio Abate was built. Today, the renovated rooms house the Museum of Mediterranean Weaving.
It is one of Castelsardo’s jewels, housed in the renovated rooms of the Doria Castle. Here, splendid artifacts made of dwarf palm fibers are displayed, created according to the ancient Sardinian basket-weaving tradition. This millenary art, passed down from generation to generation, reached its peak in Castelsardo, becoming a symbol of local identity.
The museum offers a fascinating journey through various weaving techniques, from the simplest to the most elaborate. Everyday objects, such as baskets for collecting olives or storing grains, are displayed alongside pieces of great artistic value, such as the typical “foci” (fishermen’s hats) or elegant women’s handbags. Particularly striking is the section dedicated to fishing nets, intricate meshes of threads that testify to the close connection between the Castelsardo community and the sea.
The museum also provides an interesting overview of the raw materials used, from dwarf palm to reed canes, and the processing methods, from leaf collection to natural dyeing. Through videos and explanatory panels, visitors can immerse themselves in a world of ancient and skillful gestures that have helped shape the cultural identity of Castelsardo.
Another must-visit place is the Co-Cathedral of Sant’Antonio Abate.
The imposing religious building overlooks the sea with its characteristic majolica dome above the majestic bell tower. The current structure results from renovations carried out between 1597 and 1700. Its strategic position, a few steps from the Doria Castle, underscores its historical and symbolic importance to the town.
The interior of the co-cathedral is a triumph of polychrome marbles and gilded stuccoes. The walls feature valuable altars, such as the 15th-century one attributed to the Master of Castelsardo. Particularly striking is the crypt, which houses the “Master of Castelsardo” Museum, a collection of sacred art from churches and convents in the area.
In the Church of Santa Maria delle Grazie, the precious black wooden Crucifix stands out, venerated as miraculous. According to tradition, the statue was found in the sea by some Castelsardo fishermen, who carried it in procession to the Church of Santa Maria delle Grazie. The Crucifix has become one of the most beloved symbols of the town.
Among the legends associated with Castelsardo, the one about the Elephant Rock stands out, an impressive rock formation that, eroded by the elements, has taken the shape of a small elephant. Inside this rock, two domus de janas dating back to the pre-Nuragic era were found.
Among the famous figures of the town is Eleonora d’Arborea.
She is one of the most famous figures associated with the history of Castelsardo. A Sardinian heroine of the Middle Ages, Eleonora lived for a period in Castelsardo Castle, then known as Castel Doria, after marrying Brancaleone Doria, the son of a prominent member of the noble Genoese family. Between 1385 and 1385, Eleonora promulgated the Carta de Logu, a work in the Sardinian language, of fundamental importance that includes a civil and penal code plus a rural code.
Eleonora pursued an anti-Aragonese policy. To induce her to sign a peace treaty, the Aragonese imprisoned her husband, but she rejected the proposal. Only in 1388 was peace signed.
Visit Castelsardo. It’s worth it